Lasst sie ertrinken! Wegen Coronagefahr: Das Bundesinnenministerium bittet in einem Schreiben private Seenotretter, ihre Arbeit im Mittelmeer einzustellen:
Neues Deutschland | 08.04.2020
 
Während dessen hat Italien seine Häfen als „unsichere Häfen“ erklärt und ein Dekret erlassen, dass Gerettete von NGO-Schiffen nicht anlegen dürfen, auch nicht, wenn sie danach ausgeflogen werden. Boote in Seenot werden nur noch innerhalb der Italienischen SAR Zone gerettet, was bei Lampedusa etwa den Territorialen Gewässern entspricht.
Il Fatto Quotidiano | 08.04.2020
 
Malta hat sich dem ebenfalls angeschlossen: Malta won’t accept rescued migrants, NGO rescue ships told.
Times of Malta | 08.04.2020
 
Während dessen erhält das Alarmphone weiterhin Anrufe von Menschen auf See: „SOS! Over 150 lives at risk! Will #Europe let them drown? In the night, we were alerted by 2 boats in distress off #Libya, ~85 & ~70 people. Contact to both was lost. Authorities were informed but don’t react adequately. Do not use #Covid19 as an excuse to let people die at sea!“
Alarm Phone on Twitter | 08.04.2020
 
Die Libysche Küstenwache wartet derweil auf Schutzmasken, bevor sie zur Rettung ausfährt, Infos zu einzelnen Interceptions gab es die Tage dennoch.
 
Andere Boote erreichten Lampedusa ohne Hilfe von außen:
Alarm Phone on Twitter | 08.04.2020

 

L’Italia si dichiara paese non sicuro per impedire lo sbarco dei migranti

Per la prima volta nella sua storia il governo italiano ha dichiarato che il paese non può essere definito “sicuro” a causa della pandemia di coronavirus, per non permettere alle navi di soccorso di attraccare nei porti italiani. In un decreto firmato il 7 aprile la ministra dell’interno Luciana Lamorgese, il ministro della salute Roberto Speranza e la ministra dei trasporti e delle infrastrutture Paola De Micheli affermano che a causa dell’epidemia non può essere garantita la sicurezza ai migranti che sono stati soccorsi al largo della Libia, paese da cui nelle ultime settimane sono ricominciate le partenze, anche in seguito al miglioramento delle condizioni meteorologiche.

Quasi tutte le navi di soccorso hanno sospeso la loro attività a causa dei timori per la sicurezza degli equipaggi, l’unica nave attiva è la Alan Kurdi della ong tedesca Sea-Eye, che ha compiuto un salvataggio al largo della Libia il 6 aprile e ha soccorso 150 persone. La nave ha chiesto un porto di sbarco all’Italia e a Malta, ma per ora non gli è stato concesso da entrambi gli stati. La nave al momento si trova al largo di Lampedusa, al limite delle acque territoriali italiane. A Lampedusa intanto sono ricominciati gli sbarchi di migranti a bordo di barchini arrivati autonomamente, le persone arrivate sono state messe in quarantena nell’hotspot. […]

Internazionale | 08.04.2020

BMI an Seenotretter: Lasst sie ertrinken!