Wegen Beihilfe zur illegalen Migration hat ein Gericht in Gap sechs Männer und eine Frau zu sechs bis zwölf Monaten Haft verurteilt. Sie hatten Migranten aus Afrika auf der nördlichen Alpenroute zwischen Claviere und Briançon im vergangenen Frühjahr begleitet und vor Einschüchterungsversuchen einer Gruppe Identitärer geschützt. Am Vortag war Cèdric Herrou in einem Revisionsverfahren teilweise freigesprochen worden. Er hatte auf seinem Grundstück zeitweise über 1.000 Geflüchtete aufgenommen und war u.a. deshalb zu acht Monaten Haftstrafe verurteilt worden. Die Unterstützung von illegalisierten Migranten stellt aber kein Vergehen dar, sobald sie sich auf französischem Boden befinden, es handelt sich vielmehr um eine Geste der ‚Brüderlichkeit‘.

Rotta alpina, sette condannati per «fraternità»

Francia. Pene tra i sei e i dodici mesi, l’accusa è di aver aiutato dei migranti a passare il confine italiano al Monginevro. Ma per lo stesso „reato“ la Cassazione assolve il contadino Herrou

Poco distante dal confine di Ventimiglia, in pieno territorio francese, Cèdric Herrou ha ospitato a casa sua oltre mille migranti irregolari dal 2015. Ha assistito, rifocillato e poi salutato coloro che passavano a piedi l’impervio confine tra Italia e Francia lungo le vie della valle del Roia. Lui è un giovane agricoltore e il suo agire è sempre stato palese, volto ad una rivendicazione politica.

Messo sotto processo per favoreggiamento dell’immigrazione, nonché della permanenza a casa sua di immigrati clandestini, era stato condannato in primo grado per il primo reato e in appello per entrambi a otto mesi di reclusione. Ieri ha ottenuto dalla Corte di Cassazione l’annullamento della sentenza di secondo grado per quanto concerne il «favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini», mentre la parte relativa al «favoreggiamento del passaggio» è stata confermata.

Lo scorso luglio la Corte Costituzionale aveva stabilito che aiutare i migranti presenti sul suolo francese, anche se irregolari, non costituisce reato. «Il concetto di fraternità conferisce la libertà di aiutare gli altri per scopi umanitari senza tenere conto della legalità o meno della loro permanenza sul territorio nazionale»: queste le motivazioni che sostenevano la sentenza ieri confermate dalla Corte di Cassazione.

La «fraternità», insieme a «libertà» e «uguaglianza» è uno dei tre valori fondamentali della Repubblica francese: l’espressione liberté, egalité, fraternité è esplicitamente citata all’articolo 2 della Costituzione, dove viene definita «motto nazionale».

Cèdric Herrou, un giovane uomo poco più che trentenne, esce quindi parzialmente vittorioso da una vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’intera Francia e ha messo a nudo la vastità del fenomeno migratorio lungo la cosiddetta «rotta alpina».

Ma la giustizia francese ieri si è espressa, a Gap, su un secondo caso, che ha destato molto meno clamore mediatico: questa volta lungo il punto più a nord della «rotta alpina», sul tratto che va da Claviere, in Italia, a Briançon, Francia. Sei uomini e una donna sono stati condannati a pene comprese tra i sei e i dodici mesi per «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina»: sentenza in linea con la condanna inflitta a Cèdric Herrou. Aiutare i migranti, anche salvandoli da condizioni ambientali e climatiche estreme, continua ad essere illegale e pericoloso. È caduta invece l’accusa di «associazione a delinquere».

Tra i condannati anche Benoit Ducos, il falegname di Briançon che soccorse una giovane donna africana incinta, portandola all’ospedale: per quel gesto eroico fu indagato per favoreggiamento. Accusa archiviata. I sette sono stati gli unici di un folto gruppo di solidali e volontari che la scorsa primavera forzarono in massa il confine del Monginevro, di fatto scortando alcuni immigrati africani che nei giorni precedenti erano stati intimiditi dalla ronde composte dai giovani di Generazione Identitaria, un gruppo di estrema destra francese molto organizzato, che si pose «a difesa del confine» e «contro l’invasione».

Lungo la rotta alpina da più di tre anni opera una rete di volontari che soccorre i migranti che si trovano in difficoltà o in immediato pericolo di morte. Il decreto sicurezza recentemente approvato ha raddoppiato il numero di coloro che tentano il passaggio dall’Italia alla Francia: uomini e donne che in queste giorni, nelle ore notturne e con temperature anche di quindici gradi sotto lo zero, si incamminano verso la Francia.

Il Manifesto | 14.12.2018

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Migranti, manifestarono contro le ronde dell’estrema destra al confine Italia-Francia: condannati per favoreggiamento

All’iniziativa contro le frontiere del 22 aprile scorso avevano preso parte oltre duecento persone che erano riusciti a ‘aggirare‘ pacificamente il timido cordone di polizia francese e percorso in corteo la strada che da Claviere (l’ultimo paese dell’Alta Val di Susa) porta a Briançon, in Francia. Ora il tribunale di Gap ha condannato sette persone a pene tra i sei e i diciotto mesi. Per i giudici erano consapevoli che all’iniziativa erano presenti alcuni “stranieri” che avrebbero così avuto modo di passare irregolarmente in territorio francese

“Fino a quando ci saranno frontiere militari, giuridiche o economiche che mettono a repentaglio la vita di persone costrette a emigrare in cerca di una vita migliore ci saranno ‘delinquenti solidali’ come noi che li sosterranno lungo il loro viaggio”. Così Benoît Ducos, 48 anni, falegname e volontario del soccorso alpino di Briançon, commenta la condanna per “favoreggiamento all’ingresso in territorio francese di persone senza documenti” di fronte alle trecento persone accorse fuori dal Tribunale di Gap per manifestare la propria solidarietà a lui e alle altre sei persone imputate nel giorno della sentenza di primo grado.

Quattro francesi, due svizzeri e un’italiana: condanna a sei mesi con sospensione condizionale per Benoît Ducos e Lisa Malapert, Eleonora Laterza, Théo Buckmaster e Bastien Stauffer; dodici mesi di cui otto di condizionale e quattro di prigione, più due anni di “messa in prova” per Mathieu Burellier e Jean-Luc Jalmain. […]

Il Fatto Quotidiano | 15.12.2018

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Les 7 de Briançon lourdement condamné·e·s par le tribunal de Gap

Le 13 décembre 2018, le tribunal correctionnel de Gap a déclaré les 7 de Briançon coupables d’aide à l’entrée sur le territoire d’une personne en situation irrégulière. Si la circonstance aggravante de bande organisée a été abandonnée, la lourdeur des peines prononcées (conformes aux réquisitions du parquet) marque un tournant dangereux dans la répression des personnes solidaires. […]

La Cimade | 13.12.2018

Frankreich, Haftstrafen zwischen sechs und zwölf Monaten wegen Fluchthilfe