In der Ortschaft Oulx im Val de Susa haben etwa dreißig Personen ein verlassenes Gebäude besetzt, um einen neuen Anlauf- und Unterstützungspunkt für Migrant*innen zu schaffen, die versuchen, die Grenze nach Frankreich zu passieren.
Valsusa, occupano ex casa cantoniera per dare assistenza ai migranti diretti in Francia
L’edificio si trova sulla statale 24 a Oulx
Nella notte una trentina di persone hanno occcupato una casa cantoniera sulla statale 24, a Oulx, in alta valle di Susa. Gli occupanti hanno forzato l’ingresso dello stabile abbandonato con l’obiettivo di creare un nuovo punto di accoglienza e assistenza per i migranti che – nonostante il freddo e la neve – tentano di attraversare il confine con la Francia passando dai sentieri e dalle piste di Claviere.
Tanto che quasi quotidianamente scatta l’allarme per il soccorso di migranti in difficoltà durante l’attraversamento delle montagne a cavallo tra i due Paesi. Da tempo era nell’aria l’ipotesi di una nuova occupazione dopo lo sgombero del sotto chiesa occupato a Claviere dal collettivo Chez Jesus nella primavera scorsa. […]
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NASCE UN NUOVO RIFUGIO AUTOGESTITO
Oggi è stata aperta la casa cantoniera di Oulx, edificio vuoto e inutilizzato da decenni.
Da oggi le si vuole ridare vita.Contro le frontiere e il dispositivo che le supporta e determina.
Contro il Decreto Salvini e la sua politica di repressione e guerra ai poveri.
Per un mondo dove tutte e tutti possano scegliere dove e come vivere.
La situazione alla frontiera continua a peggiorare: la militarizzazione crescente, l’inverno ormai arrivato. Il sistema di controllo e gestione sempre più forte che viene imposto su tutti coloro che, senza il pezzo di carta considerato “giusto”, continuano a voler attraversare questa linea chiamata frontiera.
Il Rifugio Autogestito Chez Jesus, il sottochiesa occupato di Claviere, è stato sgomberato quasi due mesi fa. Da allora sempre più numerose sono le persone che si perdono e che rischiano la vita o gli arti tra le montagne, senza informazioni o l’abbigliamento adatto per affrontare il viaggio. Senza lo spazio d il tempo per potersi organizzare, riposare, ripartire. E sotto lo sguardo costante delle varie forze di polizia che cercano di impedire i contatti tra chi in viaggio e i solidali.
Questo luogo vuole essere anche questo. […]