Die Staatsanwaltschaft von Agrigento hat sich gegen die ‚vorbeugende‘ Beschlagnahme der Mare Jonio ausgesprochen. Sie hat stattdessen die Beschaffung von Beweisen angeordnet, die den Vorwurf der Begünstigung der illegalen Einwanderung rechtfertigen. Zudem hat sie verfügt, dass sich die Ermittlungen nur gegen den Kommandanten des Schiffs und gegen den Einsatzleiter, nicht aber gegen die ganze Mannschaft richten. Damit haben die Justizbehörden den Versuch des Innenministeriums, das Boot der Mediterranea Saving Humans an die Leine zu legen, zunächst blockiert.

Procura di Agrigento non convalida sequestro preventivo della Mare Jonio, ma dispone acquisizione prove

La Procura di Agrigento respinge ipotesi di sequestro preventivo, notificata dalla Guardia di Finanza, e dispone invece “sequestro probatorio”, lo stesso provvedimento adottato nel caso del salvataggio di marzo.

È un aspetto importante perché Guardia di Finanza, su input del Viminale, intendeva usare il “preventivo” per bloccare la Mare Jonio “ed impedirgli definitivamente di reiterare il reato”. La scelta della Procura invece è orientata dalla “necessità di accertare i fatti” e dunque di verificare attraverso un’indagine se vi sia o meno “un reato”. Da leggersi in questo senso anche la scelta di iscrivere nel registro degli indagati solo il comandante e il Capo missione, e non l’intero equipaggio come pretendeva il Viminale.

Come sempre noi siamo pronti a fornire ogni elemento utile per accertare la verità, certi di avere sempre rispettato il diritto e i diritti, oltre che la dignità della vita umana, al contrario di chi, da posizioni istituzionali, si rende complice della morte in mare o della cattura e della deportazione di donne uomini e bambini verso i lager di un paese in guerra come la Libia.

Mediterranea | 13.05.2019

:::::

Non convalidato il sequestro preventivo della nave Mare Jonio

Niente convalida per il sequestro preventivo della nave Mar Jonio. Così ha deciso la procura di Agrigento sul provvedimento eseguito venerdì 10 maggio 2019 d’iniziativa dalla Guardia di finanza. L’imbarcazione aveva soccorso, in acque internazionali, un gruppo di migranti che viaggiavano su un gommone in avaria. I pm, però, hanno disposto il sequestro probatorio della nave: decisione finalizzata a effettuare altri accertamenti. La notizia è confermata dal legale della Ong „Mediterranea“, Fabio Lanfranca.

MEDITERRANEA: «ISTITUZIONI COMPLICI DELLE MORTI»

Secondo la Mediterranea Saving Human la scelta dei pm è «importante perché la Guardia di finanza su input del Viminale intendeva usare il „preventivo“ per bloccare la Mare Jonio e impedirle definitivamente di reiterare il reato». Invece ora la procura vuole «accertare i fatti e dunque verificare attraverso un’indagine se vi sia o meno un reato. Come sempre noi siamo pronti a fornire ogni elemento utile per accertare la verità, certi di avere sempre rispettato il diritto e i diritti, oltre che la dignità della vita umana, al contrario di chi da posizioni istituzionali, si rende complice della morte in mare o della cattura e della deportazione di donne uomini e bambini verso i lager di un Paese in guerra come la Libia».

SALVINI: «SI ENTRA IN ITALIA COL MIO PERMESSO»

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini intanto è tornato a fare la voce grossa: «Io tutelo l’ordine pubblico in questo Paese e me ne prendo l’onore e gli oneri, quindi chi entra in Italia deve avere il mio permesso», ha detto sulla competenza per gli sbarchi di migranti. «Faccio un esempio concreto: c’è questa nave della Sea Watch, olandese con equipaggio olandese, che sta tornando vicino alla Libia. Se raccogliesse immigrati in acque libiche, tunisine o maltesi e volesse arrivare in Italia farebbe una scelta che mette a rischio delle vite e quindi noi lo impediremo con ogni mezzo lecito necessario».

Lettera 43 | 13.05.2019

Mare Jonio: Staatsanwaltschaft lehnt Beschlagnahme ab