Die militärischen und polizeilichen Operationen im zentralen Mittelmeer richten sich jetzt offen gegen das NGO-Monitoring in der Todeszone vor Libyen. Zwei Jahre lang waren die NGO-Rettungseinsätze immer heftiger „an Land“ kriminalisiert worden. Auf offener See hatten bislang „nur“ die libyschen Küstenmilizen Boat-people abgefangen, sie nach Möglichkeit zurück in die libyschen Folterlager deportiert, die Seenotretter*innen drangsaliert. Seit einigen Monaten konnte dokumentiert werden, dass Flugzeuge der EU-Militärmission Eunavfor Med und der EU-Agentur Frontex Boat-people in Seenot aufspürten, aber nicht mehr nach internationaler Vorschrift staatliche SOS-Signale in der betreffenden Seenotregion aussenden liessen, sondern die libyschen Küstenmilizen einschalteten und zu Abfangaktionen hindirigierten.

Gestern schalteten die Luftstreitkräfte, die den militärischen Flugraum des zentralen Mittelmeers kontrollieren, die Funkkommunikation rund um Boote in Seenot und um NGO-Rettungsschiffe komplett aus, so dass letztere nur noch auf Sicht fahren konnten. Diese Angriffe auf die Funkkommunition, das sogenannte „Jamming“, entwickelten die Militärs während des Zweiten Weltkriegs und des „Kalten Kriegs“; Diktaturen in aller Welt wenden diese Militärtechnik als drastisches Zensurmittel gegen kritische Radios und gegen zivile Verständigungsmöglichkeiten an.

Außerdem ist den beiden NGO-Flugzeugen „Moonbird“ und „Colibri“ die Start- und Landeerlaubnis in Italien entzogen worden, weil die Seenotrettungsbegleitung aus der Luft nur mit „professionellen“ und staatsgenehmigten Mitteln durchgeführt werden dürfe. Die beiden NGO-Flugzeuge erfüllen eine wichtige Funktion beim Aufspüren und Lokalisieren von Flüchtlingsbooten in Seenot.

Gestern hatte das Rettungsschiff „Eleonore“ der NGO „Mission Lifeline“ 100 Boat-people 31 Seemeilen vor der libyschen Küste gerettet. Dabei waren die Geflüchteten wie auch die Seenotretter*innen von den Küstenmilizen bedroht und bedrängt worden. Das Rettungsschiff „Mare Jonio“ der NGO „Mediterranea Saving Humans“ befand sich in der Nähe und wollte zu Hilfe eilen. Dabei wurde erstmals der systematische Einsatz des „Jamming“ dokumentiert.

Stop alle ong dei cieli, l’Italia blocca gli aerei che avvistano i migranti

L’Enac nega il permesso di decollo a Moonbird e Colibrì, i due velivoli che segnalano la posizione dei gommoni ai soccorritori. „Possono essere usati solo per attività ricreative“. Ma la Sea-Watch attacca: „Non vogliono testimoni“

di MARCO MENSURATI (A BORDO DELLA MARE JONIO) E FABIO TONACCI

L’Italia tarpa le ali alle vedette volanti. Da quasi un mese, Moonbird e Colibrì, i due aerei leggeri delle ong che sorvolano il Mediterraneo per avvistare i gommoni dei migranti, non possono decollare da Lampedusa né da altri scali del nostro Paese. „Le norme nazionali impongono che quei velivoli possano essere usati solo per attività ricreative e non professionali“, sostiene infatti l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. […]

Chiunque abbia partecipato a missioni di Search and Rescue sulle navi delle ong (ieri la tedesca Lifeline ha soccorso un centinaio di migranti a 31 miglia dalla costa libica, sa quanto sia importante avere due occhi che scrutano dall’alto. È il modo più efficace, talvolta l’unico, per individuare i gommoni e segnalarne tempestivamente la posizione ai soccorritori. Le coordinate sono trasmesse via radio dall’equipaggio di Moonbird (un Cirrus Sr22 che vola per la no profit svizzera Humanitarian Pilote Initiative, in collaborazione con la ong tedesca Sea-Watch) e di Colibrì (un Mcr-4S a elica costato 130.000 euro ai francesi di Pilotes Volontaires).  […]

„Colibrì – sostengono i tecnici dell’Enac – non è un aeromobile certificato secondo standard di sicurezza noti ed è in possesso di un permesso di volo speciale che non gode di un riconoscimento per condurre operazioni su alto mare. È stato inoltre oggetto di modifiche significative di cui non abbiamo tracciabilità. Quelle di Search and Rescue sono operazioni professionali che richiedono un regime autorizzativo, non compatibile con gli aeromobili di costruzione amatoriale“. Moonbird presenta caratteristiche simili a quelle di Colibrì. „Ha chiesto di venire a Lampedusa, siamo in attesa di ricevere documenti e motivazioni“.

[…] Ancora ieri i volontari di Mediterranea a bordo della Mare Jonio hanno potuto raccontare come nelle sole ultime 24 ore, a fronte di almeno sei casi conclamati di gommoni in distress – avaria grave – le autorità competenti, cioè la cosiddetta guardia costiera libica (coordinata come noto dalla Marina italiana), non abbiano emesso nemmeno un allarme Navtext, come invece sarebbe prassi. Una scelta perfettamente coerente con quanto da tempo fanno i comandi militari e i centri di coordinamento europei che non rilanciano le segnalazioni di imbarcazioni in difficoltà, come sarebbe invece loro dovere fare, ma interloquiscono direttamente ed esclusivamente con le autorità libiche. Una collaborazione – quella tra Ue e forze di Tripoli – che viene comunque sempre smentita, anche perché i respingimenti (di questo si tratterebbe a tutti gli effetti) sono considerati una seria violazione delle norme internazionali.

Non solo. Le autorità di Tripoli sembrerebbero aver attivato attraverso l’utilizzo di droni, una sorta di schermatura magnetica – Mediterranea parla apertamente di “jamming militare” – che manda in tilt le strumentazioni di bordo appena superato il 12° parallelo, quello che segna il confine tra Tunisia e Libia. Una mossa, l’ennesima, per non avere testimoni.

La Repubblica | 26.08.2019

 

Militär gegen Boat-people: Ausschaltung von Flugzeugen und Funk

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