Contemporaneamente la Guardia costiera e la Guardia di finanza, via mare e carabinieri e polizia via terra stanno cercando di rintracciare i dispersi. Anche in quel caso un gruppo di algerini arrivati in Sardegna aveva dichiarato di essere partito insieme ad altre barche: una aveva fatto ritorno in Algeria, dell’altra si erano perse le tracce. Le ricerche subito avviate non avevano dato alcun esito.

Da anni gli algerini battono la rotta che da Annaba nel nordest dell’Algeria, arriva alle coste del sud Sardegna, nel Sulcis. Duecento chilometri, quasi sempre a bordo piccole imbarcazioni in legno, per tentare il viaggio della speranza verso l’Italia quando le condizioni del mare suono buone. I viaggi si susseguono uno dopo l’altro quando le condizioni del mare lo consentono. Non ci sono periodi dell’anno particolarmente più trafficati, anche se in primavera ed estate c’è un lieve aumento. Solo la settimana scorsa nelle coste della Sardegna, tra Sant’Antioco, Teulada, Sant’Anna Arresi sono arrivati 63 algerini durante cinque sbarchi. Quasi sempre si tratta di giovani uomini, anche se nel corso del tempo si sono registrati anche arrivi di donne e bambini. I migranti vengono intercettati a terra dalle forze dell’ordine o recuperati in mare da Guardia costiera e Guardia di finanza. Poi vengono visitati, identificati e portati nel centro di accoglienza di Monastir (Cagliari).

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