Der Öltanker „Elhiblu I“ hatte gestern Abend nach libysch(-europäischer) Anordnung 108 Boat-people abgefangen und sollte sie zurück nach Libyen bringen. Kurz nach Mitternacht machte er 6 Seemeilen vor Tripolis kehrt und verschwand aus dem offiziellen Transpondertracking. Derzeit fährt der Frachter mit den 108 Boat-people in maltesischer SaR-Zone Richtung Italien. Ein libysches Kriegsschiff ist unterwegs und die maltesische Marine ist in Stellung gegangen. Der italienische Innenminister spricht von „Entführung“ und „Piraterie“. Schließen wir uns dem Aufruf der italienischen NGO „Mediterranea Saving Humans“ an, deren Rettungsschiff „Mare Jonio“ soeben wieder freigegeben wurde: Sicherer Hafen in Europa für die 108 Boat-people auf der Flucht! Kein Zurück in die libyschen KZs!

[…] Ein Schiff der privaten deutschen Rettungsorganisation „Sea-Eye“ befindet sich auf Beobachtungsmission vor der libyschen Küste und hat nach eigenen Angaben über Funkt mitgehört, wie der libysche Frachter „Elhiblu“ von einem europäischen Marineflugzeug angewiesen worden sein soll, die schiffbrüchigen Migranten an Bord zzu nehmen. Die libysche Küstenwache sei „ozt of service“, habe es demnach über Funk geheißen. Später habe der Kapitän des Frachters um Hilfe gebenten, weil ihm die Geretteten zu verstehen gegeben hätten, dass sie auf keinen Fall zurück nach Libyen wollten, sagte ein Sea-Eye-Sprecher dem SPIEGEL. […]

Spiegel Online | 27.03.2019l

:::::

There were six-member crew — including Turkish captain, four Indians and one Libyan — in the 52-meter-long ship.

A warship belonging to the Libyan Coast Guard Command had moved to intervene in the hijacked ship.

:::::

Migranten «kapern» Handelsschiff im Mittelmeer und nehmen Kurs auf Europa

Die einen sprechen von «Piraten», die anderen von verzweifelten Menschen auf der Flucht. Mehrere Migranten übernehmen angeblich die Kontrolle über ein Handelsschiff und steuern von Libyen Richtung Europa. Maltas Armee ist alarmiert.

[…] Italienischen und maltesischen Medien zufolge sind 108 Migranten an Bord des Schiffes, das unter der Flagge des Inselstaates Palau fahre. An Bord sollen auch Frauen und Kinder sein.

Sowohl Italien als auch Malta wollen Bootsflüchtlinge nicht aufnehmen, solange es keinen EU-weiten Verteilmechanismus gibt. Vor der libyschen Küste sind kaum mehr Rettungsschiffe im Einsatz, die Boote von Hilfsorganisationen wurden immer wieder lange auf dem Meer blockiert oder aus dem Verkehr gezogen. Auch die EU hat ihren Marineeinsatz vor der libyschen Küste gestoppt. Die am Mittwoch offiziell bestätigte Entscheidung sieht vor, bei der Anti-Schleuser-Operation Sophia vorerst nur noch Luftaufklärung zu betreiben und libysche Küstenschützer auszubilden.

Diese sollen die Migranten wieder in das Bürgerkriegsland bringen, wo den Menschen allerdings schwere Misshandlungen drohen. Immer wieder wehren sich Migranten deshalb, nach Libyen zurückgebracht zu werden. Hilfsorganisationen sprechen von unmenschlichen Bedingungen vor Ort und gar von «Konzentrationslagern», in denen die Migranten auch Folter ausgesetzt seien. Im November hatten sich etwa 90 Migranten geweigert, ein Containerschiff zu verlassen, das sie nach Libyen zurückgebracht hatte. […]

NZZ | 27.03.2019

:::::

La conferma dell’ingresso in acque maltesi è arrivata da La Valletta, che – come riporta il Corriere – ha annunciato l’invio di unità navali militari nei confini di propria competenza per non consentire l’ingresso della nave. Nell’ultima comunicazione – riporta sempre il Corriere – il comandante di El Hiblu 1 ha detto di essere sotto un attacco di pirateria.

[…] «Alla El Hiblu 1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali», scrive su Twitter l’ong Mediterranea. «Mediterranea Saving Humans sta monitorando, minuto per minuto, il caso della nave mercantile ‚El Hiblu 1‘, petroliera di proprietà turca e battente bandiera di Palau, che ha fatto rotta verso Nord dopo aver salvato in mare 108 persone fuggite dai campi di concentramento libici, in cerca di rifugio sulle coste europee», si legge in un comunicato della Ong.

«L’articolo 33 della Convenzione di Ginevra parla chiaro – prosegue la nota di Mediterranea -: ‚Nessuno Stato contraente espellerà o respingerà in qualsiasi modo un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate. I governi che si oppongono a questo salvataggio e pretendono che la nave consegni i naufraghi in un porto libico, compiono un reato oltre che un atto disumano. Facciamo appello alle istituzioni europee perché non voltino la testa da un’altra parte e aiutino le persone in fuga dai campi di concentramento libici».

https://gds.it/articoli/mondo/2019/03/27/mercantile-con-120-migranti-dirottato-verso-malta-schierate-le-navi-militari-55b469aa-4ded-473b-a443-5bc8ae677020/

:::::

Migranti, mercantile cambia rotta dopo aver salvato naufraghi. Salvini: “Stava tornando il Libia ma è stato dirottato”

Rotta verso nord, a bordo 120 migranti – Fonti del Viminale fanno sapere che il mercantile si chiama Elhiblu I e sta facendo rotta verso Nord. L’imbarcazione ha cambiato rotta in modo repentino, dopo che la motonave era arrivata fino a 6 miglia dall’ingresso del porto di Tripoli. Al momento – secondo l’agenzia Ansa – il mercantile è diretto verso la zona di ricerca e soccorso maltese. A quanto si apprende, l’intervento di soccorso nasce in zona Sar libica. La Guardia costiera libica ha coordinato il soccorso ed ha indicato al mercantile di provvedere al salvataggio di un’imbarcazione in difficoltà con 120 persone a bordo. La Guardia costiera ha indicato anche il porto di destinazione, Tripoli. La nave – battente bandiera delle Isole Palau – si è in un primo momento diretta verso il porto della Capitale aderendo ai comandi. Arrivata però a 5-6 miglia dal Tripoli, ha invertito la rotta dirigendosi verso nord ed ora si trova a circa 100 miglia da Malta.

La situazione è monitorata dalla Guardia Costiera, visto che dalla rotta il mercatile potrebbe giungere nelle acque terrotoriali italiane. Guardando la traccia dell’imbarcazione sul sito vesselfinder.com si nota come Elhiblu I stava tornando verso la Libia – la destinazione era Tripoli sin dall’inizio – dopo una rapida inversione in direzione Nord (cioè verso l’Italia). L’ultima traccia, però, risale alle alle 2 e 44 della notte: poi nessun altra informazione dall’imbarcazione, che dunque non emette il suo segnale da 14 ore. […]

di Alberto Sofia

Ong Mediterranea: “Assegnare porto sicuro” – Nel frattempo sulla vicenda interviene l’ong italiana Mediterranea. “Alla Elhiblu1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali”, twitta l’organizzazione non governativa, che si è appena vista dissequestrare la nave Jonio, posta sotto sigilli nel porto di Lampedusa dalla procura di Agrigento la scorsa settimana. “Saving Humans sta monitorando, minuto per minuto, il caso della nave mercantile ‘El Hiblu 1’, petroliera battente bandiera turca, che ha fatto rotta verso Nord dopo aver salvato in mare un gruppo di persone fuggite dai campi di concentramento libici, in cerca di rifugio sulle coste europee – si legge in una nota della ong – I governi che si oppongono a questo salvataggio e pretendono che la nave consegni i naufraghi in un porto libico, compiono un reato oltre che un atto disumano. Facciamo appello alle istituzioni europee perché non voltino la testa da un altra parte ed aiutino le persone in fuga dai campi di concentramento libici. Alla El Hiblu 1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un Paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali”. […]

Il Fatto Quotidiano | 27.03.2019

:::::

[…] La nave al centro della vicenda appartiene all’agenzia marittima Elhiblu e si tratterebbe di una nave cisterna. Una portavoce dell’Aeronautica militare di Malta ha confermato di aver ricevuto una segnalazione su una «nave dirottata» aggiungendo che ci si aspetta che la Guardia Costiera interverrà: la nave si trova infatti nella zona Sar controllata da Tripoli. Sempre l’aeronautica maltese ha fatto sapere che i tentativi di mettersi in contatto con il comandante del mercantile sono risultati infruttuosi. La Elhiblu1 – questo il nome dell’unità sotto attacco – è di proprietà di una compagnia turca e batte la bandiera di Palau, uno stato dell’Oceania. La ong Mediterranea Saving Humans ha fatto sapere che sta «monitorando» a sua volta la vicenda e ha chiesto che i migranti non vengano riportati in Libia, dove tornerebbero ad essere rinchiusi nei lager. «Lo richiede la convenzione di Ginevra» ha detto la Ong. […]

Corriere della Sera | 27.03.2019

Aufruf „Elhiblu I“: Sicherer Hafen für die 108 Boat-people auf der Flucht!