Der Einsatz der Mare Jonio vor der libyschen Küste wird von EU-Staaten sabotiert. Ein Reporter von La Repubblica, der die erste Mission des Schiffs der Operation Mediterranea von einem Segelboot der spanischen NOG Open Arms aus beobachtet, berichtet, dass Rom, Tripolis und Malta nichts unversucht lassen, um zu verhindern, dass Boat-people aus Libyen an Bord der humanitären Organisationen gelangen. Er spricht von einer kleinen, sinnlosen Seeschlacht.

Migranti, la battaglia navale nel Mediterraneo, così si ostacola il lavoro delle Ong

Occultamento degli sos, trappole e depistaggivi: l’asse Roma, Tripoli, Malta per evitare che i profughi fuggiti dalla Libia finiscano a bordo delle imbarcazioni delle organizzazioni umanitarie

dal nostro inviato MARCO MENSURATI

Mancano solo i colpi di mortaio e la contraerea. Per il resto, quella che si può vedere da qui, dal ponte di comando della Astral, il veliero di Open Arms che assiste questa prima missione italiana nel cuore del Mediterraneo, assomiglia in tutto e per tutto a una piccola, insensata, battaglia navale. Una paradossale miniatura di guerra, con le ong internazionali da una parte e un’inconfessata ma piuttosto evidente alleanza sull’asse Roma-Tripoli-Valletta dall’altra. Lunedì mattina l’equipaggio del Mare Jonio che pattuglia una zona di mare lontana 80 miglia dalla Astral è stato svegliato di buon’ora dal volo indiscreto di un Seagull, un aereo dell’operazione europea Sofia (l’iniziativa di pattugliamento anti trafficanti) che continuava a sorvolare il rimorchiatore a bassa quota. Dopo alcuni minuti, via radio, è cominciato uno strano interrogatorio, con il pilota che chiedeva tutti i dati dell’imbarcazione, dell’equipaggio, della rotta, persino dell’agenzia marittima a cui era appoggiata la logistica dell’imbarcazione. “Mancavano solo il segno zodiacale e il colore preferito del comandante”, scherzano dal ponte raccontando l’accaduto.[…]

La Repubblica | 08.10.2018

„Die Seeschlacht im Mittelmeer“