Die Migrationspolitik des italienischen Ex-Innenministers verfolgte vor allem zwei Ziele: Flüchtende sollten möglichst gar nicht erst ankommen und jene, die es dennoch geschafft hatten, im Schnellverfahren repatriiert werden. Letzteres war das Wahlversprechen, mit dem Salvini und die Lega angetreten waren, das sie aber nicht einhalten konnten. Stattdessen hat er mit dem Sicherheitsdekret 1, das Ende 2018 vom italienischen Parlament verabschiedet worden war und von der neuen Koalition bisher nicht revidiert wurde, dafür gesorgt, dass die Zahl illegalisierter Migrant*innen seit Anfang des Jahres um 80.000 gestiegen und der Druck auf die Aufnahmezentren für Menschen mit einem Flüchtlingsstatus erheblich zugenommen hat. Zu diesem Ergebnis kommt eine Studie von ActionAid und Openpolis, zwei unabhängigen Organisationen, welche die migrationspolitischen Folgen des Sicherheitsdekrets analysiert. Sie würde, so die Autor*innen, im Namen der Sicherheit und der Einsparung öffentlicher Mittel Illegalität, Ausbeutung und Marginalisierung fördern und so in den Städten und an ihrer Peripherie für sozialen Sprengstoff sorgen.

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Centri d’Italia: la sicurezza dell’esclusione

La stretta del decreto sicurezza al sistema di accoglienza

Ad un anno dall’approvazione del decreto sicurezza siamo andati ad analizzare le conseguenze che le norme volute dal 1° Governo Conte hanno cominciato a produrre sul fronte interno delle politiche di immigrazione, quello dell’accoglienza dei migranti in Italia.

Due, in particolare, gli effetti potenzialmente esplosivi. Da una parte l’aumento consistente del numero di irregolari, collegato all’abolizione della protezione umanitaria, diventa una vera e propria emergenza di cui occorreà farsi carico. Dall’altra il taglio dei costi per la gestione dei centri di accoglienza crea non poche difficoltà nell’assegnare i nuovi bandi e favorisce il ritorno alla prassi disastrosa della concentrazione dei richiedenti asilo abbandonati nei grandi centri, ora senza più i servizi per l’integrazione nelle comunità locali.

Una politica che in nome della sicurezza e del taglio agli sprechi rischia di produrre più illegalità e più emarginazione sociale, più sfruttamento e esclusione. I cui costi sono disseminati come tante bombe sociali innescate nei territori e nelle periferie delle città. […]

Openpolis | Oktober 2019

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Migranti, 80.000 esclusi dall’accoglienza. A gennaio del 2021 gli irregolari in Italia saranno 750.000

Primo report firmato da ActionAid e Openpolis su cosa è cambiato dall’approvazione del decreto sicurezza. Raddoppiate le spese per i centri per il rimpatrio ma solo il 20 per cento degli espulsi viene effettivamente rimandato indietro.

Ottantamila persone messe in strada, fuori dalle strutture di accoglienza in cui avevano trovato ospitalità e avviato il loro percorso di integrazione con un permesso da richiedente asilo nell’attesa che la loro domanda venisse vagliata dalle commissioni.

Ha un numero ben definito l’esercito dei migranti, presenti sul nostro territorio ancora con un titolo di soggiorno valido, che il decreto sicurezza voluto da Matteo Salvini che ha dato un taglio netto all’accoglienza e ai criteri di concessione dei permessi di soggiorno, ha messo in mezzo alla strada

Un numero che viene censito dal rapporto „La sicurezza dell’esclusione – Centri d’Italia 2019“ realizzato da ActionAid e Openpolis che, per la prima volta, offre una valutazione dell’impatto delle politiche migratorie del primo governo Conte.

Il report stima che il numero degli irregolari potrà arrivare a 680.000 entro la fine dell’anno e superare i 750.000 a gennaio del 2021. Un aumento consistente del numero degli immigrati diventati irregolari per la soppressione della protezione umanitaria che ha prodotto innanzitutto l’aumento della percentuale dei cosiddetti „diniegati“, cioè coloro ai quali viene negata qualsiasi forma di protezione internazionale, che passano dal 67 per cento del 2018 all’80 per cento del 2019.

Il secondo tema forte del report è quello dei nuovi bandi per la gestione dei centri che le prefetture di tutta Italia hanno difficoltà ad aggiudicare e il preoccupante ritorno dei grandi Cas, i centri di accoglienza straordinari nelle periferie delle città, quelli che si era andati a smantellare perchè considerati vere e proprie bombe ad orologeria, a discapito degli Sprar, i centri di seconda accoglienza diffusa che vanno ad esaurimento dei progetti nei prossimi mesi. […]

La Repubblica | 01.11.2019

Italien: 80.000 ‚Clandestini‘ durch Sicherheitsdekret

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