Nachts schiebt die kroatische Polizei Tausende von Migranten über die Grenze in Länder wie Serbien und Bosnien-Herzegowina ab, bevor sie überhaupt die Möglichkeit erhalten, Asyl zu beantragen. Diese Deportationen verstoßen nicht nur gegen das Recht der Geflüchteten auf Schutz, sondern auch gegen die Europäische Menschenrechtskonvention, die kollektive Push Backs verbietet. In seiner jüngsten Ausgabe veröffentlicht L’Espresso die Ergebnisse einer Recherche, in der auch die Aussagen eines kroatischen Polizisten zitiert werden, der an den Push Backs beteiligt war.

Laut L’Espresso ist diese Praxis der Tatsache geschuldet, dass Kroatien der EU beweisen will, dass seine Außengrenzen nicht durchlässig sind, weil das Land gerne dem Schengen-Raum beitreten will. Ein zweiter Grund dürfte sein, dass auch Slowenien gegen das Verbot der Kollektivabschiebung verstößt und Migranten nach Kroatien abschiebt. Das geht aus einem Report von Are You Syrious hervor.

Nachdem die Push Backs monatelang von den kroatischen Behörden dementiert wurden, hat der kroatische Präsident nun eingeräumt, dass die Polizei seines Landes in die illegale Abschiebepraxis involviert ist.

Derweil kündigt Slowenien an, den Zaun an der Grenze zu Kroatien um 40 Kilometer zu verlängern, um zu verhindern, dass Migranten über die Balkanroute in den Schengen-Raum vordringen.

Croazia: così l’Unione Europea deporta illegalmente migliaia di profughi

Un’inchiesta-reportage dell’Espresso in edicola da domenica e già online su Espresso+ rivela le espulsioni di massa effettuate di notte dalla polizia di Zagabria. Una pratica che viola tutte le regole dell’Unione ma che, paradossalmente, viene effettuata con i soldi di Bruxelles

L’Unione Europea ha deportato illegalmente oltre i propri confini migliaia di profughi, rispedendoli verso Paesi extra Ue come Serbia e Bosnia. Una pratica che continua anche in queste settimane.
Lo rivela un’inchiesta-reportage dell’Espresso dal confine orientale croato, in uscita domenica 14 luglio e già online su Espresso+ .

A confermare quello che fino a ieri era solo un sospetto (e un atto di accusa di Amnesty International) ci sono ora diverse testimonianze, tra cui quella del sindaco della città bosniaca di Bihac, Šuhret Fazlic, oltre a quella di un ufficiale della polizia croata che ha deciso di rivelare le pratiche illegali di deportazione collettiva.

Ciò che succede nei boschi tra Bosnia e Croazia è questo: migliaia di persone che provengono da Siria, Afghanistan e Pakistan e che hanno fatto tutta la rotta balcanica attraversano il confine della Ue entrando in territorio croato. […]

L’Espresso | 11.07.2019

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Report on illegal practice of collective expulsion on Slovene-Croatian border

Processed under the readmission agreement, many people were denied their right to asylum procedure by the Slovenian police, still conducting systematic expulsions to Croatia under the guise of the readmission. This is a report written by Slovenian activists documenting the continuing unlawful police practice at the border between Croatia and Slovenia

Last year Slovenian police officially deported 4653 people to Croatia under the regulation of the readmission agreement. This is means that more than half of 9149 people who were processed for illegally crossing the border were handed over to Croatian police and in further expelled to Bosnia and Herzegovina. Large majority of people who were processed under the readmission agreement were denied their right to asylum procedure by Slovenian police who is still conducting systematic expulsions to Croatia under the guise of the readmission. This practice of denial of right to seek asylum has become systematic with the issue of general police instructions on end of May 2018 when official number of readmission increased dramatically. For example, in police station Črnomelj which is the closest from Velika Kladuša in May out of 379 people who were processed for illegally crossing the border 371 applied for asylum, but after the issue of police commands in June out of 412 people who crossed the border illegally only 13 officially asked for asylum.

Threats, violence, abuse of power and denial of basic rights has became a common practice in other border police stations, collective expulsions to Croatia are happening daily with the knowledge and support of high police and government officials despite high risk of further violence and theft done by police in Croatia. […]

Are You Syrious | 09.05.2019

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La presidente della Croazia ha ammesso che la polizia del paese è coinvolta nei violenti respingimenti dei migranti fermati al confine

Dopo mesi di smentite ufficiali, la presidente della Croazia Kolinda Grabar Kitarovic ha di fatto ammesso che la polizia del paese è coinvolta nei violenti respingimenti di migranti e richiedenti asilo fermati al confine. Il comportamento della polizia croata è da tempo al centro delle critiche delle organizzazioni umanitarie che denunciano – sulla base di una serie di prove – un uso eccessivo della forza, abusi e respingimenti illeciti. Decine e decine di migranti e richiedenti asilo hanno raccontato direttamente di essere stati picchiati e derubati dagli agenti croati mentre venivano respinti al di là del confine.

In un’intervista alla televisione svizzera, la presidente ha detto ora di aver «parlato con il ministro dell’Interno, il capo della polizia e gli ufficiali sul campo», i quali le hanno assicurato di «non aver fatto ricorso a un uso eccessivo di violenza». Ma, ha aggiunto, è necessario «che si ricorra a un po’ di forza quando i migranti vengono respinti». […]

Il Post | 16.07.2019

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La Slovenia vuole costruire altre barriere al confine con la Croazia

L’annuncio da parte del ministro degli Interni dopo l’aumento dei flussi migratori. Attualmente sono 179 i chilometri di sbarramento che separano i due Paesi.

La Slovenia è pronta a collocare a breve lungo il confine con la Croazia ulteriori 40 chilometri di barriere protettive per prevenire l’ingresso nella zona Schengen di migranti in viaggio lungo la rotta balcanica. Il ministero degli Interni di Lubiana ha confermato che alcuni giorni fa è stata pubblicata la decisione relativa all’ampliamento delle barriere e che i lavori sono stati assegnati a una ditta tedesca registrata in Serbia. […]

Attualmente sul confine terrestre tra i due Paesi, che in totale è lungo 671 km, ci sono 179 chilometri di diversi tipi di barriere, in alcuni tratti anche di filo spinato, che per la prima volta furono poste durante la crisi migratoria a cavallo tra il 2015 e il 2016. Da Lubiana è stato spiegato che si è reso indispensabile ampliare il confine protetto da barriere perché negli ultimi due mesi è significatamene aumentato il flusso di migranti, tendenza che probabilmente crescerà ancora. […]

Lettera 43 | 12.07.2019

Kroatien: Tausende von Migranten nach Bosnien und Serbien abgeschoben