Zum erste Mal übertrifft 2018 die Zahl der Boat-people, die von der libyschen Küstenwache in die Aufnahmelager zurückgebracht wurden, die Zahl derer, die Italien erreicht haben. Der Sprecher des UNHCR spricht von einem Wendepunkt. Zugleich hat sich der Trend der letzten Monate bestätigt, dass sich die Route nach Italien verlagert hat: von Tunesien nach Lampedusa und die Südwestküste Siziliens oder von der Türkei mit dem Segelboot nach Süditalien.

Migranti, allarme diritti umani: „Uno su due riportato in Libia“

Nel 2018 la guardia costiera di Tripoli ha riportato nei centri di detenzione 14.500 persone, più di quelli approdati in Italia. Tunisia e Turchia le rotte alternative

Non era mai successo prima. Per la prima volta, nel 2018, il numero dei migranti riportati in Libia ha superato quelli che sono riusciti ad approdare in Italia. Secondo i dati forniti dalla Guardia costiera di Tripoli le persone intercettate dalle motovedette libiche dall’inizio dell’anno sono state 14.500 mentre solo 12.543 sono quelle che, sulla rotta libica, sono sbarcate in Italia, poco più della metà del numero complessivo. Il trend degli ultimi mesi ha ormai definitivamente sancito che le rotte più battute dai migranti per sbarcare sulle nostre coste indisturbati sono quella dalla Tunisia verso Lampedusa e le coste dell’Agrigentino e quella delle barche a vela dalla Turchia fino al Salento, alla Calabria, alla Sicilia orientale.

Il dato, che certamente soddisfa il ministro dell’Interno Salvini, viene fornito dall’Unhcr che invece lo analizza con grande preoccupazione. „E‘ un punto di svolta – commenta Carlotta Sami, portavoce Unhcr – riportati in Libia, paese di transito non sicuro. Se c’è un’emergenza è quella lì e nel Mediterraneo con i suoi morti“. Morti che, secondo le ultime cifre diffuse dall’Oim, l’Agenzia delle Nazioni unite per la migrazione, sono saliti a 1839, pari a una media settimanale di 45 vittime. […]

La Repubblica | 18.10.2018

Libyen: Mehrzahl der Boat-people zurück in die Auffanglager