Gestern Abend sind 70 tunesische und libysche Boat-people bis kurz vor Sizilien gelangt. Das Flüchtlingsschiff hatte wahrscheinlich in Tunesien abgelegt. Die Küstenwache und die Guardia di Finanza haben das Schiff 23 Seemeilen vor der Küste abgefangen und nach Lampedusa gebracht. Das italienische Innenministerium wertet diese Ankunft als weiterhin üblich und möchte nicht die Alarmglocken läuten lassen, da das als militärische Interventionsaufforderung gegenüber Libyen missverstanden werden kann. Den von den UN eingesetzten Regierungschef hat der „General“ Haftar gestern auf seine Fahndungsliste aufnehmen lassen. Aber eine westlich-militärische Verteidigung der Sarraj-Herrschaft würde zu einer Verbrüderung aller Milizen führen, so die allgemeine Einschätzung.

Inzwischen meldet die Tageszeitung „La Repubblica“, dass „nach Identifizierung“ alle Boat-people Tunesier*innen seien. Eine Rückschiebung nach Libyen wäre ohnehin nicht möglich. Bleibt abzuwarten, was die tunesischen Behörden auf das Rücknahmeverlangen antworten werden.

Die Zeitungsmeldung deutet darauf hin, dass die Guardia di Finanza die Küstenwache von einer formalen Rettungsaktion abgehalten hat und die anschließende gemeinsame Abfangoperation ohne rettungsjuristische Grundlage als polizeiliche Maßnahme durchgeführt wurde. Damit will das italienische Innenministerium künftig ein schärferes Vorgehen gegen abgefangene Boat-people durchsetzen.

[…] Il barcone con 70 migranti intercettato ieri al largo di Lampedusa ha fatto suonare più di una campanella di allarme su nuovi arrivi dalla Libia nel pieno del conflitto. In realtà, ancora non ci sarebbe un incremento delle partenze come è stato precisato dal ministero dell’Interno. „La situazione è costantemente monitorata“, si apprende da fonti del Viminale e non si temono arrivi in massa . […]

Giornale di Sicilia | 12.04.2019

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Intercettato un barcone diretto verso la Sicilia: a bordo c’erano circa 70 persone. Era arrivato indisturbato a poche miglia dalle acque italiane. Nel corso dell’operazione, che non viene considerata di soccorso. sono intervenute una motovedetta della Guardia di Finanza e una della Guardia costiera, che hanno trasbordato i migranti sulle due unità e li hanno poi trasferiti a Lampedusa. […]

A bordo dell’imbarcazione ci sono 69 uomini e una donna; 53 hanno dichiarato di essere tunisini e con la Tunisia c’è un accordo che prevede procedure semplificate per rimandare indietro chi sbarca sulle coste siciliane con un massimo di 80 rimpatri a settimana. Ma altri 17 hanno detto di essere libici ed è molto difficile che torneranno a Tripoli vista la battaglia in corso tra Serraj e Haftar. La presenza dei libici ha però un significato che l’Italia non può sottovalutare: se, come è presumibile, il barcone è partito dalla Tunisia, significa che nel paese sta già confluendo l’avanguardia di chi scappa dalla Libia […]

Il barcone è stato agganciato a 23 miglia dalla costa, all’interno della cosiddetta ‚zona contigua‘, un’area che è fuori dalle acque territoriali e che però ricade comunque sotto la competenza e la giurisdizione delle autorità italiane. Ma la novità di quanto accaduto al largo della Sicilia è un’altra: nonostante la centrale operativa della guardia Costiera avesse ricevuto una chiamata dal barcone, non è scattata l’operazione di ricerca e soccorso (Sar), che si sarebbe dovuta concludere con l’approdo dei migranti in un porto sicuro. Perché? Ufficialmente nessuno fornisce una versione ma diverse fonti di sicurezza sottolineano che al termine di una serie di contatti tra la stessa Guardia Costiera, la Gdf e il Viminale si è deciso di procedere con un’attività di „law enforcement“. […]

Giornale di Sicilia | 11.04.2019

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[…] Non c’erano libici tra i 72 migranti sbarcati ieri sera a Lampedusa. Dopo gli accertamenti condotti nell’hotspot dell’isola, si è verificato che erano tutti tunisini, partiti dal porto di Sfax. […]

La Repubblica | 12.04.2019

Libyen (?) – Tunesien: 70 Boat-people bis kurz vor Sizilien gelangt