Die ca. 120 Boat-people, die vom WatchTheMed Alarmphone und den drei Seenotrettungs-NGO-Schiffen signalisiert worden waren, wurden von einem libyschen Schlepper vor der Ölplattform Bouiri gerettet, später dann aber an die libysche Küstenwache übergeben, die sie zurück nach Libyen deportierte. Zum Schluss schlitzte die libysche Besatzung des Schleppers aber noch das Schlauchboot auf und überließen 12 Boat-people ihrem Schicksal im Wasser. Spanische Fischer retteten sie, wie Open Arms mitteilt. Die NGO-Schiffe waren zu weit entfernt.

Migranti, 120 in salvo dopo allarme ong Salvini: ‘Malta abbandona 150 persone’ Open Arms: ’12 lasciate in mare dai libici’

Centoventi persone sono state salvate davanti alle coste della Libia dopo che la loro richiesta di aiuto è stata raccolta dalle nave delle ong italiana Mediterranea e Proactiva Open Arms, organizzazione tornata in mare nei giorni scorsi insieme alla tedesca Sea Watch. Intanto Salvini accusa La Valletta di aver abbandonato „un gommone con 150/200 immigrati in mezzo al Mediterraneo e in direzione dell’Italia“

Centoventi persone sono state salvate nella notte davanti alle coste della Libia dopo che la loro richiesta di aiuto è stata raccolta dalle nave delle ong italiana Mediterranea e Proactiva Open Arms, organizzazione tornata in mare nei giorni scorsi insieme alla tedesca Sea Watch. Ma si apre un nuovo caso sulla condotta della Guardia costiera libica addestrata dall’Italia. L’organizzazione spagnola guidata da Oscar Camps denuncia: “I libici hanno abbandonato in mare 12 persone“. Intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini accusa Malta di aver abbandonato “un gommone con 150/200 immigrati in mezzo al Mediterraneo e in direzione dell’Italia“.

L’allarme della ong italiana e il salvataggio – “Centoventi persone rischiano di annegare adesso. Abbiamo informato il centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano e su loro indicazione i libici, senza alcuna risposta. Il gommone imbarca acqua, alcune persone sono già annegate. Noi siamo a più di otto ore di navigazione”, scriveva nella serata di venerdì su Twitter la ong Mediterranea. Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che è a bordo della nave Mare Jonio, spiegava che la ong “ha ricevuto verso le 19 un’informazione via mail dal sistema Alarm Phone“, una rete non istituzionale che diffonde allarmi dalla zona Sar.

“Abbiamo ricevuto una prima segnalazione attorno alle 16 – raccontava Fratoianni – parlava di un gommone in difficoltà e forniva delle coordinate. Le imbarcazioni ong si sono dirette verso la zona segnalata, hanno informato il Centro di coordinamento di Roma (Imrcc) e hanno tentato di contattare i libici senza avere risposta”. “Alle 19 è arrivata la nuova segnalazione, è stata di nuovo contattata Roma che ha fatto delle verifiche e ha richiamato la Mare Jonio dicendo che c’era effettivamente una barca in difficoltà ma in un altro punto – spiega ancora Fratoianni- . Da Roma hanno anche detto che il gommone si trovava nei pressi delle piattaforme petrolifere e che si stava dirigendo in zona una motovedetta libica. Sia Open Arms sia Mare Jonio hanno invertito la rotta e stanno andando verso il punto indicato, dove arriveranno in piena notte”.

Durante le notte i migranti a bordo del gommone sono stati soccorsi da un rimorchiatore in servizio presso le piattaforme davanti alla Libia. Secondo quanto si è appreso da fonti italiane, il rimorchiatore avrebbe raggiunto il gommone nella tarda serata e dopo aver recuperato i migranti avrebbe atteso l’arrivo di una motovedetta della Guardia Costiera Libica, che ha comunicato alle autorità italiane di aver preso il coordinamento dei soccorsi.

In mattinata Ayob Amr Ghasem, portavoce della Marina libica da cui dipende la Guardia costiera, ha negato che vi siano stati annegamenti, come invece segnalato da Mediterranea. Ghasem non ha potuto fornire altri dettagli sul salvataggio né su un altro che, ha confermato, è in corso anche oggi. […]

Il Fatto Quotidiano | 24.11.2018

Libyer lassen 12 Boat-people im Meer zurück, Fischer retten sie