Wirtschaftsverbände in Syrakus bieten den 47 Geretteten der „Sea Watch 3“ Unterkunft, Ausbildungskurse und Arbeitsverträge an. Doch zeitgleich hat der Europäische Menschenrechtsgerichtshof im Eilverfahren den Antrag abgelehnt, Italien zu verpflichten, die Geretteten von Bord zu lassen. Einige der Geretteten drohen mittlerweile mit Selbstverletzungen, ein Minderjähriger ist seit zwei Tagen im Hungerstreik. EU-Parlamentarierer*innen wird der Besuch der „Sea Watch 3“ untersagt.
Auf dem gestrigen EU-Gipfel auf Zypern haben Rumänien, Malta, Deutschland, Frankreich und Portugal der EU-Kommission zugesagt, die Geretteten aufzunehmen. Bislang weigert sich der italienische Innenminister Matteo Salvini zuzustimmen, da frühere Verteilungszusagen nicht eingehalten wurden. Was wird aus den Geretteten, wenn sie nach Rumänien oder Malta „verteilt“ werden? Was wird aus einer EU, die die einfachen und guten lokalen Lösungen nicht akzeptiert? Was kann man künftigen Boat-people raten, die die Folter-Fluchtpassage über das zentrale Mittelmeer wagen werden?

[…] La Sea Watch 3, con il suo carico di 47 migranti, forse potrà sbarcare a Siracusa, dopo 5 giorni in rada a un miglio circa dal porto. Forse. Perché ancora nel governo ognuno tira la corda dalla sua parte: come succede sovente, anche questo diventa un affare di competizione (elettorale) tra Giuseppe Conte e il M5s, da un lato, e Matteo Salvini e la Lega, dall’altro. A sera il premier torna dal vertice con i paesi mediterranei a Cipro con la soluzione: „Ci sono 5 paesi europei pronti ad accogliere i migranti della Sea Watch 3 – annuncia – Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta“. Ma Salvini non si fida: bisogna approfondire, visti i precedenti, lascia dire ai suoi. La questione finisce sul tavolo di un vertice notturno a Roma, al rientro di Conte da Nicosia, lui e i suoi vicepremier discuteranno della Sea Watch, ma anche dell’altra questione che sta stressando il governo gialloverde: la richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini presentata al Parlamento dal tribunale dei ministri di Catania per sequestro di persona sul caso Diciotti.

Intanto sulla Sea Watch, prima di autorizzare lo sbarco finora negato, il vicepremier leghista vuole vederci chiaro. I precedenti, spiegano i suoi, ci dicono di un’Europa che promette di accogliere chi arriva in Italia ma poi non lo fa. Conte invece sfoggia il risultato raggiunto al vertice di Cipro. […]

Lo stallo si è sbloccato anche perché da oggi la Commissione Europea si è decisa ad attivarsi per raggiungere un accordo tra gli Stati dell’Ue sull’accoglienza dei migranti della Sea Watch 3, come è successo subito dopo la pausa natalizia con le navi Sea Watch e Sea Eye, rimaste a girovagare per il Mediterraneo alla ricerca di un porto con un carico di 49 migranti. E‘ chiaro che va trovata una „soluzione strutturale“, dicono dalla Commissione europea. Cosa che al momento non è a portata di mano e che diventa sempre più complicata con le europee alle porte e tutti i leader dell’Unione in campagna elettorale.

Intanto il caso Sea Watch 3 è finito anche alla corte europea dei diritti di Strasburgo per via di un ricorso presentato ieri dal comandante della nave e dalla stessa ong tedesca. La richiesta: la corte valuti se „il governo italiano, impedendo lo sbarco dei migranti a bordo della nave, stia violando i diritti fondamentali delle persone soccorse“. Ricorso respinto nel giro di 24 ore: la corte europea non ha intimato all’Italia di far sbarcare la nave ma solo di fornire assistenza a bordo. […]

Domani a Siracusa è previsto l’arrivo anche del presidente del gruppo del Pse all’Europarlamento, il tedesco Udo Bullmann. Anche lui vuole verificare le condizioni a bordo. Solo che rischia lo stesso destino dei suoi colleghi del Pd: ieri, dopo la visita di Matteo Orfini e Maurizio Martina a bordo, avevano annunciato una staffetta di parlamentari ed europarlamentari sulla Sea Watch, ma oggi l’eurodeputata Cecile Kyenge non è riuscita a salire. „Il prefetto non mi ha autorizzato a causa dell’ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto, che impone il cordone sanitario attorno all’imbarcazione“, racconta. Mentre il parlamentare e segretario del Pd in Sicilia Davide Faraone denuncia: „A noi hanno comunicato che anche le nostre prerogative costituzionali, in quanto parlamentari della Repubblica, venivano ristrette per un rischio sanitario. Invece, il ministro della Salute, Giulia Grillo, in una agenzia ci informa che non esiste alcun rischio sanitario per le persone a bordo e, quindi, possono stare lì tranquillamente. Insomma, per non far salire i parlamentari del Pd sulla Sea Watch c’era un rischio sanitario, per non far scendere le persone che sono a bordo in condizioni da lager il rischio sanitario non c’è più!“.

[…] L’associazione albergatori di Siracusa offre alloggio, corsi di formazione e contratti stagionali per i 47 migranti a bordo e in una lettera al prefetto e al sindaco chiede al ministro degli Esteri Enzo Moavero di farli sbarcare. Potrebbe non servire, se davvero verranno mandati negli Stati dell’Ue che hanno offerto la loro collaborazione a Conte.

Huffington Post | 29.01.2019

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[…] La situazione a bordo della Sea watch sta precipitando. C’è un ragazzo che non mangia da 48 ore e altri che non stanno bene dal punto di vista psicologico“. Lo dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha ricevuto la nota del medico di bordo della Sea watch. „il medico non esclude che possano verificarsi episodi di autolesionismo“, conclude Italia. […]

La Repubblica | 29.01.2019

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Gerettete auf der Sea Watch 3: Kein Anspruch auf Anlandung in Italien

Kommentar: Der Europäische Gerichtshof für Menschenrechte verlangt lediglich, dass die 47 Migranten an Bord von der italienischen Regierung mit dem Nötigsten versorgt werden

Der Zugang zum Hafen von Syrakus bleibt dem NGO-Rettungsschiff Sea Watch 3 auch nach der Entscheidung des Europäischen Gerichtshofs für Menschenrechte versperrt. Der EGMR hat gestern, wie aus seiner Pressemitteilung hervorgeht, lediglich eine „Zwischenmaßnahme“ verfügt.

Diese fordert von der italienischen Regierung, dass sie so schnell wie möglich alle notwendigen Maßnahmen trifft, damit die Personen auf dem Schiff medizinisch gut versorgt werden, Trinkwasser und Lebensmittel bekommen und andere Grundversorgung. Für die 15 Minderjährigen an Bord soll die italienische Regierung adäquate Rechtshilfe zur Seite stellen.

Die Nichtregierungsorganisation Sea-Watch hatte „im Namen der Crew und eines Geretten“ ein Eilverfahren am EGMR gestartet, um das Anlanden an der italienischen Küste, das Innenminister Salvini kategorisch verwehrt, mit einer Entscheidung des Gerichtshofs für Menschenrechte zu erzwingen.

Ob es möglich gewesen wäre, derart in die Innenpolitik eines Landes einzugreifen, ist eine interessante Frage, der das Gericht aber ausgewichen ist: „In seiner Entscheidung gewährte das Gericht nicht die Forderung der Antragssteller, dass sie anlanden können.“ […]

Telepolis | 30.01.2019

Sea Watch: Gerettete bis nach Rumänien und Malta „verteilen“, statt Aufnahme in Syrakus?