15 Boat-people sind im Meer vor Libyen verhungert und verdurstet, 10 Überlebende wurden gerettet. 12 Tage ist das Flüchtlingsschiff vor den Küsten Libyens herumgetrieben. Es hatte im Hafen von Sabratha abgelegt. Die Überlebenden befinden sich jetzt in einem Krankenhaus bei Misrata.

Eine weitere Tragödie hat sich an der Grenze zwischen Griechenland und der Türkei zugetragen. Dort wurden die Leichen von drei Migranten gefunden, die wahrscheinlich erfroren sind.

Libye : quinze migrants morts de faim retrouvés dans un canot à la dérive

Quinze migrants ont été retrouvés morts dans un canot qui dérivait au large de la Libye. Selon les premiers témoignages, les victimes seraient mortes de faim et de soif. Dix autres ont été secourus.

Quinze migrants sont morts de faim et de soif à bord d’un bateau qui a dérivé pendant douze jours au large des côtes libyennes, a rapporté un rescapé, mardi 4 décembre.

Dix autres personnes, des survivants de la même embarcation, ont été secourues, elles souffrent de déshydratation sévère. Pris en charge près du port de Misrata, à l’est de Tripoli, les rescapés ont été confiés au Croissant-Rouge et aux hôpitaux de la région.

„Nous étions 25 à bord. Nous sommes partis du port de Sabratah, dans l’ouest de la Libye, et nous sommes restés douze jours en mer sans vivres et sans eau“, a raconté un survivant égyptien. […]

InfoMigrants | 04.12.2018

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Migranti, «In 15 morti al largo della Libia dopo 12 giorni senz’acqua»

E’ quanto avrebbe raccontato un sopravvissuto che si trovava sul barcone: «Siamo partiti da Sabratha e siamo rimasti senza cibo nè acqua»

Almeno 15 migranti sono annegati al largo delle coste libiche a seguito del naufragio di un barcone diretto in Italia. Lo riferisce l’emittente Sky News Arabia, che cita le dichiarazioni di un sopravvissuto rese all’agenzia di stampa Reuters. «Eravamo in 25 su una barca», ha detto il migrante egiziano sopravvissuto al naufragio avvenuto al largo della città occidentale di Misurata. «Siamo partiti da Sabratha (in Libia occidentale) e siamo rimasti in mare per 12 giorni senza cibo né acqua». Secondo il sopravvissuto, almeno 15 persone sono annegate.

Corriere della Sera | 04.12.2018

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Migranti, naufragio al largo della Libia: “Almeno 14 morti”. In Turchia 3 vittime: “Respinti da polizia greca, poi assiderati”

Dieci le persone sopravvissute sul barcone di legno, ritrovato nelle acque davanti a Misurata. L’imbarcazione è rimasta alla deriva per giorni e i migranti scampati alla tragedia, spiega il portavoce delle forze di sicurezza Hisham Aldwaini, erano privi di acqua e cibo. In Turchia trovati tre morti in tre diversi villaggi: almeno uno avrebbe perso la vita dopo essere stato respinto con la forza dalla polizia di frontiera greca

[…] Un’altra tragedia si è verificata al confine tra Turchia e Grecia. I corpi di tre migranti, morti probabilmente di assideramento, sono stati ritrovati in tre villaggi della provincia turca di Dirne: Serem, Akcadam e Adasarhanli. Almeno uno di loro, un cittadino afghano, avrebbe perso la vita dopo essere stato respinto con la forza dalla polizia di frontiera greca, secondo quanto riferito da un suo connazionale, citato dai media turchi.

Il testimone, identificato come il 29enne Jamalvddin Malangi, ha raccontato di aver attraversato con una delle vittime il fiume Evros, confine naturale tra i due Paesi. Dopo essersi recati in un villaggio di frontiera per chiedere aiuto, i migranti sarebbero stati fermati dalla polizia greca e rimandati indietro su un barca sullo stesso fiume, secondo la denuncia. Una pratica che sarebbe illegale e in violazione dei diritti dei migranti, anche se senza regolari documenti.

Il Fatto Quotidiano | 04.12.2018

[…] 15 Flüchtlinge, darunter drei Frauen, die am 3. Dezember vor Libyen beim Kentern eines Flüchtlingsboots starben. Zehn Migranten haben das Unglück überlebt, sie waren alle „stark dehydriert“, wie die IOM mitteilte.

Flüchtlingsorganisationen werfen den EU-Küsten- und -Militär-Missionen im Mittelmeer vor, den Flüchtlingen, die elf Tage lang in Seenot waren, nicht zu Hilfe gekommen zu sein. Das Flüchtlingsboot war in Sabratha (70 Kilometer westlich von Tripolis) gestartet, um Italien zu erreichen, und war dann abgedriftet. Schiffbruch erlitt es vor der Küste von Misrata, rund 270 Kilometer östlich des Ausgangsortes.

Montagabend wurden die Überlebenden dann an die Küste gespült. Zwei von ihnen stammen aus Algerien und Ägypten, die anderen aus anderen afrikanischen Ländern. Die deutsche Flüchtlingsorganisation Mission Lifeline warf den EU-Küsten- und -Marine-Missionen Frontex und Sophia „Verbrechen gegen die Menschlichkeit“ wegen des Todes der 15 Flüchtlinge vor.

Die EU-Missionen verfügten über Marineschiffe, Satelliten, Aufklärungsflugzeuge und deckten das ganze Gebiet ab. Sie hätten die Flüchtlinge in Seenot sehen müssen, „aber sie haben nichts gemacht, sie haben sie sterben lassen“, sagte Axel Steier von Mission Lifeline. „Das nennt man ein Verbrechen.“

https://www.welt.de/politik/ausland/article185138382/Jahresbilanz-Italien-senkt-Zahl-der-ankommenden-Migranten-drastisch.html

Vor Libyen: 15 Boat-people verhungert und verdurstet