Zu Hunderten über Monate eingesperrt in einem Hangar in der westlibyschen Wüste voll von Würmern, Abfall und Exkrementen: 22 Migranten haben diese unerträglichen Bedingungen nicht überlebt und sind in den letzten zehn Monaten an den Folgen von Hunger, Durst oder Erkrankungen gestorben. Weil es keine Friedhöfe für Christen gibt, konnten die Toten nicht einmal begraben werden. Ihre Körper wurden stattdessen in gekühlten Räumen oder Kühlschränken gestapelt. Jetzt beschuldigen Überlebende des Lagers in Zintan und ihre Anwälte humanitäre UN-Organisationen, erst weggeschaut und dann viel zu spät reagiert zu haben. Anfang Juni war es Migranten gelungen, Fotos und Videoaufnahmen über die Zustände in dem von libyschen Milizen betriebenen KZ und ihren Protest dagegen an die Öffentlichkeit zu bringen.

Libia, Associated Press: “Migranti morti in hangar pieni di vermi e spazzatura”. Onu: “Non possiamo accedere a parte centro”

Del material giunto all’Associated Press testimonia le condizioni nel centro di detenzione di Zintan, dove 700 africani vengono rinchiusi per mesi con un paio di secchi d’acqua e un pasto al giorno, tra immondizia ed escrementi: in meno di un anno 22 vittime di malattie, fame e sete. L’Onu accusata dai sopravvissuti di aver „chiuso un’occhio“. Ma l’Unhcr nega affermando di non aver potuto accedere a certe parti del centro

[…] L’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, Unhcr, ha negato le accuse, affermando di non aver potuto accedere a certe parti del centro, gestito da una delle molte milizie libiche. Il responsabile della struttura ha negato che vi sia stato alcun ostacolo all’accesso. A quanto risulta dai documenti in mano all’Associated Press, vi sarebbe stato del disaccordo tra l’Unhcr e altre agenzie circa le condizioni del centro. A Zintan i migranti all’interno del centro di detenzione che sono stati contattati hanno accusato l’Unhcr di averli abbandonati.

Le testimonianze riferiscono che i detenuti dovevano dividere ogni giorno un paio di secchi d’acqua fra tutti e che sopravvivevano a stento con un pasto al giorno. All’interno della struttura ci sono 700 africani, in maggioranza eritrei. Fino all’inizio di questo mese erano tenuti in un hangar di cui foto e video postati online dagli stessi migranti hanno attratto l’attenzione dei media. Successivamente sarebbero stati trasferiti in due strutture più piccole, ma in condizioni altrettanto critiche. Alcuni di loro sono stati sottoposti a punizioni e lasciati senza cibo né acqua per giorni. Medici senza frontiere ha confermato di aver trovato alcuni migranti fortemente malnutriti, alcuni con tubercolosi. Si stima che siano almeno 6mila i migranti rinchiusi in decine di centri di detenzione come quello di Zintan, gestiti da milizie accusate di ogni genere di abusi. […]

Il Fatto Quotidiano | 30.06.2019

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„Dort, wo sie schlafen mussten, lagen Fäkalien auf dem Boden“

In libyschen Flüchtlingslagern herrscht Elend und Gewalt. Menschen leben zusammengepfercht, draußen tobt Krieg. Julien Raickman, Landesleiter von Ärzte ohne Grenzen, erlebt die Lage vor Ort. Er macht Europas Regierungen schwere Vorwürfe.

In mehreren libyschen Migrantenlagern hat sich die Lage zugespitzt. Hunderte leben eingepfercht unter elenden Bedingungen, Krankheiten brechen aus, Menschen sterben. Einer, der all das vor Ort erlebt, ist Julien Raickman, Leiter der Libyen-Sektion von Ärzte ohne Grenzen (MSF).

Noch schlimmer soll die Situation in den Lagern der Milizen sein – doch dort hat niemand Zutritt. Seit zwei Jahren versorgt Ärzte ohne Grenzen regelmäßig die Menschen in elf der staatlichen Lager. Im April erhielt Raickman mit seinem Team erstmals Zugang zu den etwa 1000 Insassen in den Lagern in Zintan und Garian, südlich von Tripolis. WELT sprach mit ihm per Telefon.

WELT: Herr Raickman, wie sieht es derzeit in den beiden Lagern Zintan und Garian aus, die sie vor ein paar Wochen erstmals betreten haben?

Julien Raickman: Was wir bei unseren ersten Besuchen in Zintan sehen mussten, war unvorstellbar – und wir sprechen hier von staatlichen Lagern. 600 Menschen waren dort in einem Hangar eingepfercht. Für sie gab es drei Toiletten, viele mussten in Eimer pinkeln. Dort, wo sie schlafen mussten, lagen Fäkalien auf dem Boden. […]

Welt | 02.07.2019

22 Hungertote im KZ Zintan, Libyen