Nur vier Monate nach Inkrafttreten des ‚Salvini-Dekrets‘ ist der Schutz aus humanitären Gründen, durch den die meisten Migrant*innen in Italien bisher eine Aufenthaltsbewilligung erhalten haben, so gut wie abgeschafft. Dies belegt eine Untersuchung des ISPI. Im Januar 2019 haben nur noch 2% der Antragstellenden humanitären Schutz erhalten, ein Jahr zuvor waren es noch 25%. Dadurch ist die Zahl der illegalisierten Einwanderer auf italienischem Territorium in die Höhe geschnellt. Bis 2020 könnte deren Anzahl um 140.000 steigen und die Rekordmarke von 750.000 erreichen.

Migranti, crolla la protezione umanitaria (2%): da giugno 40 mila irregolari in più

L’analisi di Ispi: tra giugno e gennaio 45 mila dinieghi e meno di cinquemila rimpatri. Nel 2020 il numero degli irregolari aumenterà di 140 mila unità e si potrebbe raggiungere la cifra record di 750 mila. Attualmente sono 533 mila, tra loro anche stranieri di lungo corso e 100 mila tra colf e badanti

ROMA – Crolla la protezione umanitaria: a gennaio, quarto mese di applicazione del „decreto sicurezza“, a ricevere la protezione umanitaria sono solo il 2 per cento dei richiedenti. Erano il 25% nel 2017. Lo sottolinea L’Istituto di politica internazionale Ispi. In particolare, secondo un’analisi di Matteo Villa, “tra ottobre e gennaio, a causa della riforma sono state protetti circa settemila richiedenti asilo in meno rispetto allo scenario pre-riforma”. Inoltre tra giugno 2018 e oggi, circa 45 mila nuove persone hanno ottenuto un diniego alla loro richiesta d’asilo. A fronte di questo, le cifre dei rimpatri non superano le cinquemila persone. Il risultato è che ci sono almeno 40 mila irregolari in più. […]

Redattore Sociale | 12.02.2019

:::::

Studio Ispi. Boom di migranti irregolari: in 40mila senza protezione

La cifra è il frutto della riduzione delle forme di protezione introdotte nel nuovo “decreto sicurezza”

La protezione umanitaria in Italia registra un forte calo negli ultimi sette mesi, con la conseguenza di un sensibile aumento degli immigrati irregolari che vivono sul territorio nazionale: circa 40mila. Perché sono quasi 45mila i soggetti che tra il giugno 2018 e il gennaio 2019 si sono visti negare l’asilo. Solo il 2% dei richiedenti ha invece ricevuto la tutela prevista dalle norme vigenti (nel 2017, con le precedenti disposizioni, erano il 25%) mentre, nello stesso periodo, i rimpatriati non hanno superato le 5mila unità. Sono i dati che emergono da uno studio dell’Ispi, l’Istituto di politica internazionale.

Si tratta, in pratica, dei primi effetti della circolare emanata in materia dal Viminale nel luglio scorso. A quel giro di vite, che ha imposto di fatto restrizioni nella concessione dei permessi alle commissioni territoriali, ha poi fatto seguito il decreto Salvini, discusso in quei mesi e convertito in legge a dicembre.

Secondo le stime dell’Ispi, inoltre, nel 2020 il numero degli irregolari, cioè i migranti senza permesso di soggiorno, in Italia potrebbe salire addirittura di 140mila unità superando in totale quota 670mila.

La cifra è, nella sostanza, il frutto della riduzione delle forme di protezione introdotte nel nuovo “decreto sicurezza”. «Si tratta di un numero più che doppio rispetto ad appena cinque anni fa – spiega Matteo Villa, ricercatore dell’istituto – quando i migranti irregolari stimati erano meno di 300mila e sarebbe anche il record di sempre se si esclude il 2002, quando in Italia si stimavano presenti 750mila irregolari».

Ai ritmi attuali, dunque, i rimpatri dei migranti irregolari nei loro Paesi di provenienza avranno un effetto molto marginale. «Per rimpatriarli tutti – dice il ricercatore dell’Ispi – sarebbero necessari 90 anni, e solo alla condizione che nel prossimo secolo non arrivi più nessun irregolare»

Avvenire.it | 13.02.2019

:::::

I nuovi irregolari in Italia

Dopo il picco di immigrazione irregolare verso l’Europa tra il 2014 e il 2017, molti paesi dell’Europa occidentale hanno cominciato a restringere i diritti riservati ai richiedenti asilo. La Svezia ha dato un giro di vite già nel 2016. La Francia ha adottato provvedimenti restrittivi a inizio 2018. E settimana scorsa si è diffusa la notizia che la Danimarca starebbe valutando di relegare i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta ma che non possono essere rimpatriati in un’isola remota.

Ma cosa succede quando un governo riduce il livello di protezione riservato ai richiedenti asilo, pur non essendo capace di aumentare i rimpatri verso i paesi di origine? La risposta è semplice: aumentano gli stranieri senza permesso di soggiorno presenti sul territorio. Ed è esattamente ciò che succederà in Italia nei prossimi due anni.

In breve. Tra giugno 2018 e dicembre 2020, il numero degli irregolari in Italia aumenterà di almeno 140.000 unità. Parte di questo aumento (circa 25.000 unità) è già accaduta nei mesi passati. Ma l’aumento maggiore verrà registrato tra oggi e la fine del 2020.

Nello “scenario base”, quello in cui l’Italia avrebbe mantenuto tutti e tre i livelli di protezione internazionale (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione umanitaria), gli irregolari in Italia sarebbero aumentati di circa 60.000 unità. Ma il decreto-legge dello scorso ottobre (da poco convertito in legge) potrebbe aggiungere al numero dei nuovi irregolari previsti dallo scenario base ulteriori 70.000 irregolari, più che raddoppiando i nuovi irregolari presenti in Italia. Ai ritmi attuali, i rimpatri dei migranti irregolari nei loro paesi di origine avranno un effetto solo marginale: per rimpatriarli tutti sarebbero necessari 90 anni, e solo a condizione che nel prossimo secolo non arrivi più nessun irregolare.

In totale, entro il 2020 il numero di migranti irregolari presenti in Italia potrebbe superare quota 670.000. Si tratta di un numero più che doppio rispetto ad appena cinque anni fa, quando i migranti irregolari stimati erano meno di 300.000. Sarebbe anche il record di sempre se si esclude il 2002, quando in Italia si stimavano presenti 750.000 irregolari. […]

ISPI | 18.12.2018

Italien: Schutz aus humanitären Gründen so gut wie abgeschafft