Drei Staatsanwaltschaften haben erneut Ermittlungen gegen den italienischen Innenminister Matteo Salvini aufgenommen. In allen drei Fällen geht es wiederum um den Versuch, die Seenotrettung gänzlich zu unterbinden oder zumindest die Anlandung von Geflüchteten, insbesondere von Minderjährigen, zu verhindern. Neben der örtlichen Hafenjustiz haben anscheinend einige Hafenverwaltungen und die sizilianische Anwaltsgruppe Associazione diritti e frontiere (Adif) gute Vorarbeit geleistet. Die konkreten Ermittlungsfälle betreffen die jüngsten innenministeriellen Verfügungen gegen die „Seawatch“ und die „Mare Jonio“, jeweils mit Geretteten an Bord, und die aktuellen Dekrete Salvinis.

Migranti. Tre procure indagano su Salvini e gli ordini contro i soccorsi in mare

Nello Scavo

A rivelare l’esistenza di un nuovo fascicolo non sono fonti della magistratura, ma il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto. Il Viminale: non ci risulta
Tre procure indagano su Salvini e gli ordini contro i soccorsi in mare

Sono almeno tre le procure italiane che stanno indagando sul Viminale e le procedure con cui ripetutamente sono state ostacolate le operazioni di soccorso e sbarco dei migranti alla deriva nel Mediterraneo. Matteo Salvini si aspetta un nuovo avviso di garanzia da Catania. Ma stavolta a investigare c’è anche la procura di Palermo.

I reati ipotizzati nell’indagine dei magistrati del capoluogo isolano non sono noti. Ma di certo la polizia giudiziaria ha acquisito gli atti del ministero dell’Interno e quelli del ministero delle Infrastrutture per il caso della Sea Watch, arrivata a Lampedusa dopo il soccorso di 65 persone salvate il 15 maggio, poi sequestrata e infine dissequestrata dalla procura di Agrigento. A bordo c’erano anche dei minori, la cui tutela è affidata al Tribunale dei minorenni di Palermo.

A rivelare l’esistenza dell’indagine non sono fonti della magistratura, ma il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto. Rispondendo alla richiesta di accesso agli atti depositata il 21 maggio, gli uffici ministeriali spiegano di non poter fornire la documentazione relativa al caso e neanche la copia delle comunicazioni interne alle autorità italiane perché «l’evento in parola è oggetto di indagine da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo e, pertanto, sui relativi atti sussistono le limitazioni all’accesso». L’avvocato Alessandra Ballerini aveva chiesto per conto dell’Associazione Diritti e frontiere (Adif), la consegna del «contenuto dei provvedimenti emessi e delle comunicazioni trasmesse, a far data dal 15 maggio scorso, da parte del ministero dell’Interno, ovvero, del ministero delle Infrastrutture», in riferimento al «divieto di approdo delle nave nei porti italiani». I migranti vennero poi fatti sbarcare su ordine della procura di Agrigento, che aveva aperto un’inchiesta indagando il comandante della nave umanitaria, che aveva disobbedito all’ordine di non avvicinarsi ai porti italiani, accertando poi che l’equipaggio non aveva commesso alcun reato e aveva agito nell’interesse delle vite umane.

Al Gabinetto del Viminale, però, „non risulta“ l’avvio di una inchiesta della procura di Palermo in merito al suo operato nella vicenda della Sea Watch 3, ovvero l’acquisizione da parte della polizia giudiziaria degli atti del ministero dell’Interno e anche quelli del ministero delle Infrastrutture riguardanti il divieto di approdo della nave della Ong tedesca nei porti italiani. Notizia che, come risulta da documento qui pubblicato, è stata fornita nero su bianco dal Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto.

Intanto il tribunale dei ministri di Catania procede con l’inchiesta su un altro episodio avvenuto a gennaio tra Siracusa e Catania, ancora una volta con la Sea Watch al centro degli strali del ministro dell’Interno. In quella occasione, come rivelato da Avvenire pochi giorni dopo, avvennero una serie di anomalie e omissioni a danno dei minori non accompagnati. I magistrati etnei hanno già interrogato alcuni funzionari, tra i quali il capo di Gabinetto di Salvini, e i riscontri finora ottenuti sembrano confermare il contenuto delle inchieste giornalistiche su cui, inizialmente, aveva indagato la procura di Roma che poi aveva trasmesso gli atti in Sicilia.

Nel mirino della magistratura ci sono anche le ultime due direttive di Salvini: quella del 15 aprile con al centro la Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Human, e quella del 15 maggio emanata subito dopo il salvataggio effettuato da Sea Watch.

Avvenire | 07.06.2019

Seenotrettung: Drei neue staatsanwaltliche Ermittlungen gegen Salvini