Trotz der Politik der ‚geschlossenen Häfen‘ und trotz des Sicherheitsdekrets 2 landen weiterhin Boat-people an den italienischen Küsten. In den letzten sechs Wochen haben über die östliche Mittelmeerroute mehr als 550 Migrant*innen Italien erreicht, abgesehen von denen, die bei ihrer Ankunft nicht registriert wurden. Sie kommen auf sog. Phantombooten – Segelboote, die in der Türkei ablegen und über die Ägäis die Küsten von Kalabrien und Apulien ansteuern. Mit dem letzten Boot sind am 9. Juni 53 Pakistani gelandet. Auch die Zahl der Anlandungen auf den griechischen Inseln, insbesondere Lesbos, ist wieder gestiegen. Seit Anfang des Jahres sind 9.753 Menschen auf dem Seeweg aus der Türkei nach Griechenland gekommen. Die italienische Online-Zeitung Linkiesta sieht darin ein Anzeichen dafür, dass der EU-Türkei-Deal bröckelt und Erdogan die 3,5 Millionen Geflüchteten auf türkischem Territorium mal wieder als Druckmittel gegen Brüssel in Stellung bringt.

Scafisti ucraini, barche a vela e prezzi alle stelle: adesso i migranti arrivano da Est

Solo nell’ultimo mese e mezzo, dalla rotta a Est dell’“immigrazione di prima classe”, sono arrivati in Italia 554 migranti (almeno tra quelli intercettati). Ieri l’ultimo naufragio a largo di Lesbo. L’accordo Ue-Turchia vacilla?

Aggirano i “porti chiusi” e pure i decreti bis di Matteo Salvini. Scavalcano i muri europei della rotta balcanica. E dalle coste turche, attraverso l’Egeo e il mar Ionio, arrivano sulle coste pugliesi, calabresi e lucane, a bordo di insospettabili barche a vela. Con viaggi pagati a peso d’oro. Il ministro dell’Interno non ne parla nei suoi tweet. Ma solo nell’ultimo mese e mezzo, dalla rotta a Est dell’“immigrazione di prima classe”, sono arrivati in Italia 554 migranti (almeno tra quelli intercettati). Quattro approdi in una sola settimana. L’ultimo sbarco a Crotone lo scorso 9 giugno, con 53 pakistani stipati sottocoperta. Un fenomeno non nuovo, che si era attenuato dopo l’“accordo della vergogna” tra l’Europa e la Turchia del marzo 2016 per il blocco dei flussi migratori. Ma ora che l’Europa si mostra debole, alla ricerca di nuovi equilibri post elettorali, i migranti potrebbero diventare di nuovo un’arma di ricatto nelle mani del sultano Erdogan contro gli amici-nemici di Bruxelles.

Gli sbarchi sulle isole greche, Lesbo in testa, con il mare buono sono ripresi: dall’inizio dell’anno, dalla Turchia alla Grecia sono arrivate via mare 9.753 persone, più altre 4.560 via terra. E proprio l’11 giugno una barca è affondata al largo dell’isola e sette persone, tra cui due bambine, hanno perso la vita.

Erdogan ha sempre usato l’apertura e chiusura dei porti per i 3,5 milioni di rifugiati siriani fermi sul proprio territorio come spauracchio per l’Ue, a seconda dei rapporti più o meno distesi con Bruxelles. Lo scorso febbraio, a neanche un anno dal rinnovo dell’accordo, con l’invio di altri 3 miliardi ad Ankara per fermare i profughi diretti verso l’Europa, era stato lo stesso Erdogan a dichiarare che la Turchia non sarebbe stata in grado di gestire da sola una nuova ondata migratoria. «Costruire muri più alti con filo spinato non è stato un modo per prevenire l’immigrazione irregolare», aveva detto da Budapest il presidente turco. […]

Linkiesta | 12.06.2019

Italien: 554 Boat-people auf der östlichen Mittelmeerroute gelandet